A partire dal Settecento, la Municipalità sassolese è andata raccogliendo oltre mille pezzi di interesse storico ed artistico, provenienti da antiche collezioni cittadine, da edifici sacri soppressi o frutto dell’azione promotrice in campo artistico del Comune di Sassuolo. Conservati nelle diverse sedi comunali, questi oggetti di interesse storico e artistico sono oggi riuniti idealmente nelle Raccolte Civiche.

La Residenza Municipale ospita parte delle opere più pregevoli: sia del nucleo antico, con dipinti e arredi dal Seicento all’Ottocento, sia del nucleo contemporaneo, con testimonianze dalla metà degli anni Cinquanta a oggi.

Appartennero probabilmente a collezioni storiche sassolesi il Bacchino, copia dal celebre dipinto di Guido Reni eseguita prima del 1746, anno in cui l’originale passò dalla Galleria Estense alla Pinacoteca di Dresda; la serie dei sei Vasi di fiori seicenteschi, ora divisa tra il Palazzo Comunale e quello Ducale, e il Ritratto di gentiluomo, con tutta probabilità della nobile famiglia Paltrinieri, già proprietaria del palazzo di fine Seicento poi destinato a Residenza Municipale.

Giunsero da luoghi di culto cittadini, nel secondo Ottocento, la Madonna del Popolo o del Carmine, preziosa opera del pittore ducale Jean Boulanger, un tempo situata nell’Oratorio delle Carandine; il Riposo nella fuga in Egitto, eseguitoda Olivier Dauphin, nipote e collaboratore del Boulanger, un tempo nel complesso conventuale di Santa Chiara e gentilmente concessa in deposito al Comune di Sassuolo dall’AUSL di Modena, L’Abramo visitato dagli angeli di Venceslao Bigoni, datata al 1869.

Le raccolte sono state arricchite negli anni non solo da opere pittoriche ma anche da arredi antichi di varia provenienza, in parte oggi collocati nella Residenza di via Fenuzzi. Si tratta di eleganti mobili d’epoca come la coppia di cassapanche di primo Settecento, citata dagli inventari sin dal 1773, in legno dolce dipinto a finti intagli, tappezzerie e volute vegetali, o la coppia di consoles di metà Settecento, dall’elegante intaglio rocaille, proveniente dal monastero dei Minori Osservanti, già presso la chiesa della Madonna del Macero, acquisita dal Comune in epoca post unitaria. Provengono invece dall’antico Teatro Pubblico in piazza Garibaldi i quattro specchi settecenteschi, detti “ventoline”: arredi d’illuminazione dotati di un lume o una candela la cui luce era riflessa e amplificata dal retrostante specchio.

Significative, infine, anche le opere che compongono il nucleo contemporaneo delle Raccolte ospitato nella Residenza Municipale, formatosi attraverso commissioni, acquisti e donazioni: il Don Elio Monari di Carlo Mattioli,  il celebre artista nativo di Modena ma trasferitosi in gioventù a Parma, eseguito nel 1962 su committenza comunale per la Scuola Media «Don Elio Monari». La Capra e Tetti, di Pompeo Vecchiati, databili il primo attorno al 1955 e il secondo al 1962 circa. La litografia con Scena rustica, di Gino Covili, densa di quegli elementi colti e al tempo stesso naïf caratteristici dell’artista pavullese, narratore della montagna e dei suoi personaggi.

Un interessante spunto sulle infinite possibilità applicative della ceramica è offerto dal Totem del noto designer Ettore Sottsass, in ceramica Bitossi del 1996. Tra le opere presenti nel palazzo sono presenti il bozzetto con Paesaggio di Pirro Cuniberti, commissionato dal Comune nel 2002 all’artista bolognese nell’ambito del piano di comunicazione del nuovo piano urbanistico, e il dipinto Pensiero di testa,del modenese Wainer Vaccari, prototipo per la gigantografia in lamina ceramica applicata su un muro esterno della Paggeria, già pertinenza di servizio del Palazzo Ducale e ora sede di servizi culturali.

Cospicuo per qualità artistica, infine, il nucleo dei dipinti del sassolese Luigi Tagliavini, in cui un citazionismo colto e meditato, che attinge ai grandi capolavori del passato ma che non esita a rimandare pure alla Pop Art, diviene strumento per elaborare personali soluzioni iconiche dai risvolti spettacolari.

Pannelli illustrativi, didascalie e materiale a stampa compongono l’apparato esplicativo che accompagna i visitatori nel recentissimo allestimento delle opere curato da Luca Silingardi. Altri interventi di tutela, realizzati anche col contributo dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, sono in corso d’opera, così come il completamento dell’apparato didascalico presso le altre sedi espositive, che, come un filo rosso, riunirà questo patrimonio diffuso nell’ideale contenitore delle Raccolte Civiche.

Bibliografia

Luca Silingardi, “Sic ex murice gemmae”. Il Palazzo Comunale di Sassuolo e le decorazioni pittoriche di Umberto Ruini, in Il Palazzo Comunale di Sassuolo, depliant di presentazione dei restauri, Sassuolo, Stamperia Comunale, 2007;

Luca Silingardi, Collezionismo e committenze d’arte a Sassuolo dalla fine del Settecento all’inizio del Novecento, in Una Biblioteca, una città. 150 anni di libri e di vita civile a Sassuolo, a cura di Giorgio Montecchi, Modena, Artioli, 2008

Luca Silingardi, Non solo antico. Le Raccolte Civiche d’Arte e Storia, in “IBC”, XVIII, 2010, 2.

Per maggiori informazioni

cultura@comune.sassuolo.mo.it

Per la visita

Ingresso gratuito negli orari di apertura degli uffici, previa prenotazione presso la Segreteria del Sindaco (tel. 0536 844795).